Sud e letteratura/3

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Infine la lettura del lavoro di Bruno Gemelli dal titolo “Il grande otto”. La recensione è uscita lo scorso novembre su Fatti al cubo, periodico indipendente dell’Università della Calabria: “La Calabria e l’infinito”. Continua a leggere

Sud e letteratura/2

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Questa recensione del libro di Giorgio Bocca “Aspra Calabria” è apparsa sul quotidiano di informazione regionale “Calabria Ora” nel 2012 e s’intitolava: “Aspettando il Messia. Bocca e il mistero del paradiso perduto: «Dov’è finita Locri fiore d’Italia?»”.

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Sud e letteratura/1

Su il manifesto del 18 novembre 2013 Franco Arminio scrive un articolo dal titolo “C’è una questione meridionale anche in libreria”. Volendo così prendere posizione contro la letteratura sul meridione prodotta da chi il meridione non lo vive ma lo osserva distrattamente da lontano. La conclusione cui giunge l’autore ridetermina il rapporto fra parole e potere, assegnando al linguaggio il compito di indirizzare la politica:

Il Sud raccontato male alla fine è facile

che sia governato male.

Nei successivi post pubblico le recensioni a due libri sul Sud: il primo è “Aspra Calabria” dell’antitaliano Giorgio Bocca e il secondo è “Il grande Otto” del giornalista catanzarese Bruno Gemelli. Due volumi diversi, realizzati in tempi lontani da due persone distanti per carattere ed esperienze, nei quali però vorrei rintracciare una medesima tensione al bene.

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Sud e lavoro: sprovincializziamoci

Artisti

Artisti

Badate: non voglio leggere questo film, diretto da Alessandra Mallamo con la supervisione tecnica di Gianluca Nesci, come l’ennesima testimonianza del “buon selvaggio” della provincia del Sud. Mi rifiuto. Il corto, di cui è stato diffuso il trailer in attesa di ultimare la postproduzione, è un documentario che si dà all’attenzione extraregionale perché ragiona su un’ipotesi priva di un radicamento preciso. Continua a leggere

Meglio un cane che corre sulla sabbia

Da qualche parte nel Sud

Da qualche parte nel Sud

Domenica cane d’inverno. L’animale allunga sulla spiaggia deserta e fredda e spazzata da una debole tramontana. Trotta senza dire: «Io corro», è il padrone che gli assegna la corsa. Lui corre e basta, non si pone affatto il dubbio. Continua a leggere